Non ci si riconosce più reciprocamente. L’idea, tanto coccolata dentro di me, della "coppia ideale”, è crollata davanti alla realtà. Non ti riconosco più. Non mi riconosco più in te.
L’immagine che ciascuno si era creata dell'altro e di sé stesso in relazione all'altro crolla.
I pezzi non si possono più unire. Ci si sente spezzati e smarriti.
Un solo pensiero grida dentro: " non avrei mai immaginato che accadesse".
Dall'illusione alla delusione: dell’altro, ma anche di me stesso, con sensazioni di colpa e di rimprovero " non ho capito, perché non ho capito in tempo per rimediare "
Queste le reazioni possibili:
UN TRADIMENTO
Un tradimento si sente come una ferita insanabile, un lampo che squarcia il cielo, un terremoto che smuove la terra che fino ad ora i sosteneva e che si credeva solida.
Quello in cui avevo creduto non esiste più. "Se è capitato una volta, può' ricapitare. Non posso più fidarmi ".
Il mondo del tradito perde tutti i suoi significati e entrambi i partner devono riorientarsi. Il tradito vuole sapere tutto. Il traditore si sottopone all'interrogatorio.
In questa situazione posso reagire in vari modi:
Il dolore che si prova non può sparire, ma solo a poco a poco decantare. Se cerchiamo di distrarci o di cancellarlo si ingrandisce e ci sommerge. Se cerchiamo un colpevole e un innocente, una vittima e un aguzzino, non capiamo che "il tradimento, dal punto di vista interazionale non è mai un atto singolo individuale, ma sempre di interazione" Gardone
LA PERDITA DI INTESA SESSUALE
Calo del desiderio per lei: si prova una specie di " anestesia", ci si sente di ghiaccio. Si pensa allora di avere delle difficoltà (“non è più l'uomo giusto per me "), non si desidera mai iniziare il rapporto, a patto che non sia lui a prendere l'iniziativa. Ci si sforza volontariamente di provare piacere: ma ogni sforzo è inutile e le sensazioni non arrivano.
Difficoltà di erezione per lui: l'uomo, nonostante sia desideroso e motivato ad avere rapporti con la partner, al momento della penetrazione, sperimenta un calo dell'erezione Il dialogo si interrompe bruscamente. La promessa non viene mantenuta. L'uomo cerca di controllare con la volontà il suo organo sessuale ma scopre che non si può ottenere volontariamente ciò che volontario non è. Ogni rapporto viene vissuto con paura di fallire e diventa sempre più difficile. L'ansia lo aspetta al varco e fa accadere proprio quello che lui teme: di non farcela.
D'altro canto, la donna, vive questa situazione con un senso di avvilimento: " non gli piaccio più, non sono più attraente per lui" oppure con rancore e rabbia " forse mi tradisce, ha un'altra a cui riserva le attenzioni e le coccole che a me nega"
Ne deriva una situazione piena di tensione, con attacchi e accuse reciproche.
anorgasmia per lei: l’orgasmo femminile, non essendo indispensabile alla procreazione., è stato spesso trascurato e non narrato. Ma può succedere che la donna si renda conto di perdersi un bel po' di piacere e a tutti i costi voglia raggiungere l’orgasmo. Si costringe così a ripetuti incontri di ginnastica sessuale con il partner ma ottiene il risultato di sentirsi sempre più incompleta e di far sentire l’uomo sempre più inadeguato.
Le incomprensioni inizialmente sono piccole, minime, ma con il tempo diventano rancori, poi, ancora di più, voglia di ferirsi reciprocamente.
LA COPPIA SI SEPARA: continuano le stesse dinamiche, gli stessi errori che alimentano il problema, fino a farlo scoppiare. Per sfinimento l’unica soluzione possibile sembra la fine a male, ma un taglio netto sembra meglio di una sofferenza continua.
Si ricorre allora al sistema giudiziario per dare sfogo alla propria ira, convinti di vedere riconosciuti i torti inflitti dall'altro. Nel contrasto tra vincitore e vinto, la coppia può rimanere intrappolata per anni e anni, alimentando sentimenti di rabbia, paura, dolore e piacere perverso senza fine.
LA COPPIA RESTA UNITA E CONTINUA A SOFFRIRE: i dissidi non sono placati, si resta insieme con questo collante che cementifica le relazioni e irrigidisce i rapporti:
la paura di rimanere soli, la sensazione che anche in un'altra situazione si andrebbe a peggiorare, la sensazione che quella è la condizione che ci meritiamo, che tanto meglio di così non possiamo vivere, che non vogliamo creare disagio ai nostri figli. La situazione emotiva è ben detta da Ovidio "Né con te ne senza di te “.
Incapaci di lasciarsi, ma anche di risolvere i conflitti, la sofferenza diventa quasi una condanna a cui ci si sottopone ogni giorno in modo rassegnato.
TU SII QUESTO PER ME, IO PER TE SARO' COSI' E COSI’: un contratto tacito, non scritto, non verbalizzato, ma ugualmente resistente a qualsiasi modifica.
LA COPPIA PERFETTA: "un’ estasi e una fonte continua di meraviglia, capace di attivare sensazioni intense e dialoghi profondi”: questa è la mia meta da raggiungere.
VOGLIO CHE TU VOGLIA: voglio che tu ti comporti in un certo modo, ma solamente se sei tu a volerlo, se devo dirtelo io, non vale più...
VOGLIO CHE TU MI AMI DI PIÙ Voglio che tu sia più affettuoso, tenero, attento...Ti prego, "sii spontaneo!"
VOGLIO PROVARE PIACERE NELL'ATTO SESSUALE: mi voglio a tutti i costi provocare quelle sensazioni che dovrebbero essere il culmine di una intesa erotica.
SE TU SEI TRISTE, ALLORA QUALCOSA NON VA: ho fallito, la mia speranza di coppia “mulino bianco" crolla e mi chiedo" dove sto sbagliando?"- covo anche rabbia verso te, sei ingrato, non riconosci tutti gli sforzi che sto facendo per te. E allora quegli sforzi che tu non vedi io li amplifico," facendo più di prima”, per ottenere, purtroppo, “meno di prima".
NON TI GUARDO COME SEI, NELLA TUA REALTA', MA COME AVRESTI DOVUTO ESSERE IN BASE AI MIEI DESIDERI: la realtà che sto vedendo non coincide con la mia idea di realtà. : non sei più quella persona che ho incontrato, non ti riconosco più’. E allora cerco di ritrovarti e di correggere quello che di te non mi soddisfa.
Il disastro è fatto. Le difficoltà, che potevano essere temporanee, sono diventate problemi, nodi che soffocano, prigioni che rinchiudono.
"FORMARE E MANTENERE UNA COPPIA È UNO DEGLI OBIETTIVI PIU' IMPORTANTI DELLA VITA"(G. NARDONE)
FAI DOMANDE, PIUTTOSTO CHE AFFERMARE: cerca di vedere la situazione con i suoi occhi e chiedi se la tua ipotesi regge oppure no. Ti allenerai all'elasticità mentale.
CHIEDI VERIFICA, PIUTTOSTO CHE SENTENZIARE: quando pensi di avere capito chiedine conferma. Il cammino della comprensione prevede piccoli, graduali e prudenti passi. Ti allenerai a tenere sotto controllo le tue reazioni impulsive.
EVOCA PIUTTOSTO CHE SPIEGARE: fai sentire le sensazioni che provi. Sarai compresa meglio e prima. Avrai accesso più diretto anche ai tuoi stessi sentimenti.
AGISCI PIUTTOSTO CHE PENSARE: metti in atto quanto hai promesso e accordato. Sentirai che stai migliorando anche te stesso.
Le parole di Lao Te ben riassumono queste indicazioni:"chi vuole avere, deve cominciare con il dare".
Spunti bibliografici
Dottoressa Pierangela Bonardi
Psicologa Psicoterapeuta - Parma - Reggio Emilia
Dottoressa Pierangela Bonardi Parma - Reggio Emilia
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Dott.ssa Dott.ssa Pierangela Bonardi
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Emilia Romagna 0907 dal 08/06/1993
Iscritta all'Albo Psicoterapeuti Emilia Romagna (03/03/1995)
Laureata in Pedagogia e Psicologia, Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulente del Tribunale di Reggio Emilia
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