La rabbia e il suo veleno: (stralci di riflessioni sulla gestione della rabbia)
Se due persone si incrociano ai due estremi di una strada stretta vince chi, a testa bassa, cerca di passare con prepotenza o chi invece si mette da un lato e con un sorriso dice "prego, passi pure?"
NON RIESCO A NON REAGIRE e AGISCO QUANDO NON DOVREI AGIRE: mi sento succube di una sensazione di rabbia esplosiva che mi invade all'improvviso, arriva prima di ogni ragionamento e mi fa perdere il controllo...
ma…dopo il mio "sfogo" mi sento meglio o peggio?
purtroppo mi sento peggio perché il serpente con il quale volevo uccidere gli altri uccide invece me...
e allora cerco di frenare la mia rabbia, di costruire un argine contro essa ma il risultato è quello di ingrandirla sempre di più ... più cerco di bloccarla e più si ingrossa e mi invade...
E resto così, accasciato/accasciata, con la sensazione di avere perso la mia battaglia e di avere un forte limite.
Come la trasformo in risorsa?
Seguo l'esempio dell'imperatore cinese Yu il grande che ha vinto le inondazioni del fiume giallo come segue...
Primo passo: costruisco un canale in cui essa può scorrere, con tutta la sua energia ...e la rabbia, liberata dai freni, scorre, scorre e defluisce...
Secondo passo: sui canali posso costruire mulini che usano la forza dell'acqua per macinare il riso.
Così la rabbia finalmente canalizzata può trasformarsi e diventare voglia di fare, energia, determinazione...
Concretamente…
Comincio subito dal conoscerla, misurandola: è il primo passo per prenderla in mano, non sfuggirla e non averne più paura. Da 0 a 100, adesso, quanto la sento grande?
E poi la scrivo, la faccio scorrere, accompagno e non blocco il suo impeto...e chiedo alla carta di farmi da canale per poter attraversarla e farla defluire. Per dirla con le parole di Cioran: "Quando si detesta qualcuno al punto di volerlo liquidare, la cosa migliore da fare è scrivere molte volte che "x" è uno schifoso, un furfante, un mostro e ci si accorgerà subito che lo si odia di meno e non si pensa quasi più alla vendetta. È all'incirca quello che ho fatto nei confronti di me stesso e del mondo. Il risultato? Mi sono sopportato meglio, come meglio ho sopportato la vita"
E agisco già come se fossi fuori dal problema e sapessi gestirla. E tutto a un tratto scopro che utilizzare la mia forza in modo positivo è molto più vantaggioso, mi fa ottenere attenzioni ed effetti molto più appaganti e piacevoli.
E provo la sensazione di avere ucciso il serpente con il suo stesso veleno.
Quanti mulini potrò costruire per macinare il mio riso?
Spunti forniti dai seguenti testi:
Cioran. Esercizi di ammirazione. Adelphi.
Milanese- Mordazzi. Coaching strategico. Ponte alle Grazie
Nardone -Balbi. Solcare il mare all'insaputa del cielo. Ponte alle Grazie.
Dott.ssa Bonardi Pierangela
Dottoressa Pierangela Bonardi
Psicologa Psicoterapeuta - Parma - Reggio Emilia
Dottoressa Pierangela Bonardi Parma - Reggio Emilia
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Dott.ssa Dott.ssa Pierangela Bonardi
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Emilia Romagna 0907 dal 08/06/1993
Iscritta all'Albo Psicoterapeuti Emilia Romagna (03/03/1995)
Laureata in Pedagogia e Psicologia, Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulente del Tribunale di Reggio Emilia
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